Di tanto in tanto le mie origini romagnole fanno capolino e mi torna la voglia di mangiare cibi tipici della mia zona. Il crescione, cascione o cassone (è la stessa cosa, ma da Cesena a Cattolica cambia spesso il nome!) è una sorta di piada, farcita tradizionalmente con erbe (il crescione, appunto) e chiusa nei bordi. La ricetta originale prevede l’utilizzo di strutto e latte per l’impasto, noi ovviamente lo abbiamo totalmente veganizzato, mutando anche il classico ripieno.
Ingredienti (2 porzioni):
150 gr di farina 00
50 gr di farina 0
15 gr di olio evo
2 gr di sale
100 ml di acqua tiepida
Per il ripieno:
500 gr di patate
1 mazzetto di cavolo nero
2 spicchi d’aglio
40 gr di olio evo
sale qb
Sbucciate le patate e tagliatele e cubetti, cuocetele al vapore insieme al cavolo nero. Setacciate le due farine all’interno di una ciotola, versatevi l’olio, il sale e man mano l’acqua che deve essere tiepida. L’impasto deve risultare compatto, elastico e liscio. Una volta formata una palla avvolgetela nella pellicola trasparente e fatela riposare in frigo almeno mezz’ora.
Quando il cavolo nero è cotto, soffriggetelo in padella insieme ai 40 gr di olio evo e ai due spicchi d’aglio (ricordatevi di toglierli appena saranno dorati, altrimenti conferiranno un sapore troppo amaro), aggiungendo un po’ di acqua se il cavolo risulta duro e un pizzico di sale a fine cottura.
Quando anche le patate sono cotte frullatele con il minipimer fino a ridurle in un purè, occorrerà aggiungere acqua e olio per ottenere la giusta consistenza. Se invece vi piace una consistenza più rustica, lasciate le patate a dadini.
Passata la mezz’ora prendete l’impasto, dividetelo in due parti uguali, spargete un po’ di farina sul piano di lavoro, e stendetelo con il mattarello in modo da formare un disco di circa 20 cm di diametro (per ora è una piadina)… non deve essere troppo sottile perché altrimenti non regge il peso del ripieno!
A questo punto vi consiglio di scaldare una piastra (da noi si chiama teggia, è simile a quella che si usa per cuocere le crepes) o se non l’avete una padella antiaderente. Mettete a cuocere la piada e velocemente versateci sopra il ripieno, chiudetela e sigillatela sul bordo con una forchetta: diventerà così il vostro crescione!
Il bello è che vi potete sbizzarrire con il ripieno e trovare gli abbinamenti che più vi piacciono! Si può mangiare come pasto unico – in Romagna è diventato il re dello street food – ma se lo tagliate a spicchi e lo condividete è un’ottima merenda o aperitivo.
wooow, che meraviglia!! Questa me la segno!! E aggiungo il tuo blog alla lista dei blog da seguire!! Bravissima, complimenti!!
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Grazie, grazie!!! Troppo gentile! 🙂 Interessante anche il tuo blog! Ti seguirò sicuramente! 😉
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