“L’alternativa” sta arrivando!

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E’ passato tanto tempo dall’ultimo post pubblicato e mi dispiace se questo blog è parso quasi abbandonato. In realtà, io e la mia fotografa di fiducia ci siamo buttate a capofitto sul progetto al quale stiamo lavorando ormai da diversi mesi e, piano piano, stiamo vedendo avvicinarsi il primo traguardo.

La nostra voglia di metterci in gioco, di condividere la cucina vegana non solo sui social, ma anche nella realtà, ci ha spinte ad aprire un Food Truck. Avete presente quei furgoncini che vedete a spasso nelle città o radunati in festival e fiere? Ecco, quelli sono food truck e abbiamo optato per questo tipo di attività un po’ per quello spirito da nomade che vive in noi, un po’ perché ci piace l’idea di essere noi ad andare dalle persone, offrirgli cibo sano e buono, ma anche e soprattutto cruelty free. E’ importante che aumenti la consapevolezza alimentare e che coloro che vogliono scegliere di mangiare vegano si trovino in possibilità di farlo perché esistono alternative.

Ed è così infatti che ci chiamiamo: “L’alternativa” e siamo il primo food truck completamente vegan di Firenze. Principalmente da noi si potranno trovare i capisaldi dello street food ovvero burger e, dato che sono romagnola, piadine, ma vogliamo colorare il menù con verdure di stagione, insalate, primi piatti, polpette, seitan, kebab vegetale, tutto autoprodotto con amore e rispetto nei confronti della materia prima, della natura e dell’ambiente. Dedicheremo uno spazietto anche ai dolci, crostatine, biscotti, torte, muffin, cercando di non annoiare mai!

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Siamo emozionate e non vediamo l’ora di essere operative! Ormai i preparativi sono quasi ultimati, manca solo qualche dettaglio per iniziare a portare in giro la nostra cucina su ruote. L’apertura è prevista per i primi di marzo, vi aggiorneremo sul giorno preciso dell’inaugurazione. Stay tuned e go vegan! 😉

Se vi interessa il progetto e vi può far piacere seguirci ci trovate su Facebook, Instagram e Twitter, per informazioni potete mandare una mail —> alternativafoodtruck@gmail.com 😀

Torta a strati con crema al cioccolato, scaglie di cocco e glassa fondente

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Questa torta è nata per essere portata ad una cena di onnivori e non far sfigurare i dolci vegan! Come al solito volevo dimostrare che senza uova, burro o latte vaccino si possono comunque creare dolci morbidi, profumati e golosi. Oltre ad essere buona è anche di effetto! Semplice, ma elegante, da decorare in base ai propri gusti e alla propria fantasia! Vediamo gli ingredienti che occorrono per il pan di spagna vegan, la crema al cioccolato e la glassa.

Le quantità che vi riporto le ho utilizzate per una tortina a tre strati di piccole dimensioni (circa 10 cm di diametro). Il pan di spagna viene cotto in una tortiera di 28 cm di diametro così avrà un’altezza perfetta.

Ingredienti:
Per il pan di spagna:
200 g di farina 0
40 g di fecola di patate
270 ml di acqua
90 g di zucchero di canna
90 ml di olio di riso
2 cucchiaini di lievito vegan per dolci
1 pizzico di sale
estratto di vaniglia

Per la crema:
250 ml di latte vegetale
100 g di zucchero di canna
35 g di farina 0
4 cucchiai di cacao amaro

Per guarnire:
80 g di cioccolato fondente
50 ml di latte vegetale
scaglie di cocco qb

Preriscaldate il forno e preparate il pan di spagna. In una ciotola versate la farina e la fecola di patate, unite il lievito, il pizzico di sale, l’olio e qualche goccia di estratto di vaniglia. Amalgamate mentre versate tutta l’acqua. L’impasto risulta quasi liquido, liscio e privo di grumi. Versatelo in una teglia di 28 cm di diametro e fate cuocere per circa 35 minuti a 180°C. Una volta sfornata lasciate raffreddare completamente.

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Per la crema vegan al cacao versate farina, zucchero e cacao in una ciotola mentre mettete a scaldate il latte vegetale in un pentolino. Quando sta per raggiungere l’ebollizione versate il latte nella ciotola con gli altri ingredienti, amalgamate bene per evitare grumi e riportate sul fuoco mescolando continuamente con un frusta finché non si addensa. Lasciate raffreddare la crema coprendo la superficie con la pellicola trasparente.

Per la glassa scaldate a bagnomaria il cioccolato fondente precedentemente ridotto in scaglie insieme al latte vegetale finché non sarà completamente sciolto.

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Ora non resta che assemblare la torta: con un coppapasta di 10 cm di diametro ricavate tre dischi di pan di spagna, formate degli strati alternati di pan di spagna e crema. Glassate la superficie con il cioccolato fondente fuso e decorate i lati della torta con scaglie di cocco.

Risultato finale veramente ottimo, per la cena l’ho rifatta aumentando le dosi degli ingredienti, anche gli onnivori hanno apprezzato!

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Vegan tortilla mexican style

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Inizialmente avevo pensato questa ricetta per farcire dei tacos, ossia cialde croccanti realizzate con farina di mais gialla che trovate anche nei vari ristoranti che servono piatti tex-mex, ma poi, volendo utilizzare solo ingredienti facilmente reperibili e personalizzando un po’ la ricetta, ne sono uscite delle specie di piadine croccanti, più simili alle tortillas che ai tacos.
Di solito, pensando alla cucina messicana, vengono in mente piatti a base di carne e ricchi di colesterolo e grassi. Con la versione vegan non solo avrete una versione cruelty free, ma anche con zero colesterolo e molto più light.
Qual è il segreto? Frijoles e salsa piccante fatta in casa.

Ingredienti:
Per le tortillas (6):
150 gr di farina di tipo 1
70 ml di acqua tiepida
2 cucchiai di olio di semi di mais
1 pizzico di sale

Per la farcia:
480 gr di fagioli neri precotti
25 gr di olio evo
4 cucchiai di passata di pomodoro
2 cipolle
2 gr di aglio in polvere
2 gr di paprika dolce
1 pizzico di peperoncino
1 pizzico di pepe
1 barattolino di mais
insalata a scelta (noi abbiamo usato songino e indivia)

Per la salsa piccante agro-dolce:
400 gr di passata di pomodoro
1/2 cipolla
1/2 spicchio d’aglio
3 gr di paprika dolce
2 gr di pepe nero
1 pizzico di peperoncino
10 ml di aceto di mele
1 cucchiaio di melassa

Per il pico de gallo:
1 pomodoro
1/2 cipolla
1 cucchiaio di olio evo
origano essiccato qb
succo di 1/2 limone o di 1 lime

Per realizzare le tortillas versate la farina dentro una ciotola, unite sale e olio e a poco a poco versate l’acqua. La quantità è indicativa perché le farine non hanno tutte la stessa umidità, quindi regolatevi al tatto mentre mescolate, dovrà risultare un impasto morbido ed elastico, liscio ed omogeneo. Avvolgetelo nella pellicola trasparente e fate riposare in frigo mentre preparate gli altri ingredienti.

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Per preparare i frijoles affettate finemente le cipolle e fatele rosolare con l’olio evo e le spezie, fatele cuocere finché saranno tenere (se necessario aggiungete un po’ d’acqua).
Unite i fagioli neri e il passato di pomodoro, mescolate e portate a bollore. Fate sobbollire per una decina di minuti, salate e spegnete il fuoco.

Per la salsa piccante agro-dolce tritate la cipolla e l’aglio e soffriggeteli con l’olio evo, aggiungete la passata di pomodoro e le spezie. Unite poi l’aceto e la melassa (o zucchero di canna integrale) e fate cuocere fino a che si sarà ritirata e risulterà piuttosto densa. Potete poi passarla al minipimer o lasciarla così, più grossolana.

Per il pico de gallo tritate finemente la cipolla e tagliate a dadini il pomodoro, uniteli amalgamando al composto l’olio, il succo di limone (o lime), l’origano essiccato e un pizzico di sale.

A questo punto munitevi di mattarello, dividete l’impasto in 6 palline di uguali dimensioni e realizzate dei dischi molto sottili. Scaldate una piastra antiaderente e quando sarà ben calda cuocete le vostre tortillas fino a farle diventare croccanti.

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Farcitele poi con l’insalata che avete scelto, i fagioli neri, il pico de gallo, il mais e ovviamente abbondate con la salsa piccante!

Buon Vegan-Mexico!

Crespelle vegan con crema di zucca, asparagi e besciamella

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Siete convinti che per fare delle buone crespelle ci vogliano per forza uova e grassi animali? Provate questa ricetta e vi ricrederete! Facile da preparare, buona, meno calorica dell’originale e soprattutto zero colesterolo e cruelty free. Scoprite come l’abbiamo fatta noi e poi divertitevi a inventare ripieni fantasiosi e gustosi.

Ingredienti:
Per le crespelle (5):
150 gr di farina 00
220 ml di latte di soia al naturale
2 cucchiai di olio extra vergine d’oliva
80 ml di acqua
1 pizzico di sale
1/2 cucchiaino di curcuma

Per il ripieno:
500 gr di zucca
300 gr di punte di asparagi
2/3 foglie di salvia
1 rametto di rosmarino
1 cucchiaio di lievito alimentare in scaglie
sale qb
pepe bianco a piacere
olio evo qb
40 gr di semi di zucca tostati

Per la besciamella:
300 ml di latte di avena (o di soia al naturale)
25 gr di maizena
sale qb
pepe qb
noce moscata qb

Per gratinare:
20 gr di pan grattato
3 cucchiai di olio evo
1 gr di aglio in polvere
sale qb

Prima di tutto preparate l’impasto delle crespelle vegan, che dovrà riposare in frigo per almeno una mezz’ora. In una ciotola versate la farina, l’olio, il pizzico di sale e, mescolando per evitare la formazione di grumi, l’acqua e il latte di soia. Infine, se volete donare un colore giallo alle crespelle, potete utilizzare mezzo cucchiaino di curcuma. Mettete da parte e passate al ripieno.

Pulite la zucca e tagliatela a dadini piccoli e regolari. Fate soffriggere un cucchiaio di olio evo con le foglie di salvia e il rametto di rosmarino. Versate la zucca, rosolatela senza bruciacchiarla e aggiungete un bicchiere d’acqua. Quando l’acqua sarà assorbita aggiungete il lievito alimentare e aggiustate di sale. Quando è molto morbida spegnete il fuoco, rimuovete il rametto di rosmarino e le foglie di salvia e frullate fino ad ottenere una crema liscia ed omogenea.

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Per le punte di asparagi potete utilizzare quelle surgelate. Fate scaldare in una padella due cucchiai di olio evo, aggiungete gli asparagi e bagnate leggermente con un po’ d’acqua, lasciate cuocere le punte finché saranno tenere, salate e pepate a piacere.

Per la besciamella potete seguire il procedimento descritto in questo post

Ora che avete tutti i componenti pronti è ora di procedere alla cottura e all’assemblaggio delle crespelle.

Scaldate una padella antiaderente e versate un mestolo di impasto per ogni crepes, stendetelo sottile e fate dorare da entrambi i lati. Una volta terminato l’impasto provvedete a farcire le vostre crespelle. Spalmate la crema di zucca su ogni crespella, aggiungete gli asparagi e i semi di zucca tritati grossolanamente e arrotolate. Adagiate le crespelle (sembrano un po’ dei cannelloni) su una teglia da forno, ricopritele con la besciamella.

Per la gratinatura mescolate il pan grattato con olio evo, sale e aglio in polvere, spolverizzate la superficie delle crespelle e mettetele in forno a circa 200° in modalità grill finché saranno dorate in superficie.

Sfornate e gustate bollenti o tiepide… Vedrete, fanno un figurone!

Muffin vegani banana e carruba con gocce di cioccolato fondente

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Ultimamente abbiamo parecchio trascurato il blog, l’assenza di tempo per aggiornarlo deriva da un progetto che abbiamo in serbo per l’anno prossimo, ci sta assorbendo completamente… e ci abbiamo iniziato a lavorare già da qualche mese.
Ma, dato che sentivamo la mancanza di cucinare e fotografare, eccoci qui, a inserire una ricetta facile e veloce, per uno spuntino da portare in ufficio o per la prima colazione.
Molto più naturali e sani delle merendine confezionate, ecco degli ottimi muffin vegani che si preparano in un battibaleno, dato che siamo sempre tutti di fretta. Preriscaldate il forno a 180° e iniziamo!

Ingredienti:

200 gr di farina di tipo 1
60 gr di amido di mais
80 gr di zucchero di canna integrale
80 gr di olio di semi di mais
1 banana matura
100 ml di latte vegetale (ho usato quello di avena)
2 cucchiai di farina di carruba (si presenta simile al cacao)
4 cucchiai di gocce di cioccolato fondente (o quante ne volete voi!)
1 cucchiaino di aceto di mele
1 pizzico di bicarbonato di sodio
1/2 bustina di lievito per dolci vegan

In una ciotola unite gli ingredienti secchi (ad esclusione della farina di carruba), in un’altra ciotola schiacciate bene la banana, amalgamatela all’olio e al latte fino a creare un composto praticamente liquido (potete eventualmente aiutarvi con il minipimer). Versate la miscela ottenuta sugli ingredienti secchi, mescolando il tutto. Se l’impasto risultasse troppo denso aggiungete un altro po’ di latte vegetale fino ad ottenere la tipica consistenza dei muffin. Incorporate le gocce di cioccolato.

A questo punto aggiungete aceto di mele, bicarbonato e lievito e unite bene.

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Versate metà del composto ottenuto in un’altra ciotola. Uno lo lascerete così, all’altro ci aggiungerete la farina di carruba. In questo modo avrete dei muffin bicolore!

Versate nei pirottini le cucchiaiate di impasto necessarie a riempirli, alternando gli strati di colore.

Infornate a 175-180° per circa 25 minuti, fate comunque la prova stecchino per verificare che non siano umidi all’interno. Risultano sofficissimi e molto golosi!!!

Wrap vegano con crocchette di ceci al curry e verdure gratinate

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A Firenze si è svolto lo scorso weekend lo Streeat Food Truck Festival, un evento che vede protagonisti i migliori food truck presenti sul panorama italiano. Con estremo rammarico ho notato che nessuno era specializzato in cibo da strada vegano (e ho un po’ rimpianto Berlino!) e così, tornata a casa, con ingredienti semplici ed esclusivamente vegetali, ho elaborato un’alternativa al solito street food. Ho deciso di fare un wrap farcito con verdure gratinate al forno e crocchette di ceci al curry, il tutto condito con del ketchup fatto in casa.

Ingredienti:
Per le crocchette (circa 12):
240 gr di ceci precotti
240 gr di patate lesse
15 ml di olio extra vergine di oliva
2 gr di aglio in polvere
5 gr di curry
1 gr di curcuma
2 gr di sale

Per le piadine (4):
320 gr di farina di grano tenero di tipo 1
1 gr di sale
2 cucchiai di olio evo
1/2 cucchiaino di bicarbonato di sodio
acqua quanto basta

Per le verdure gratinate:
1 zucchina
1 carota
1 cipolla rossa
pan grattato qb
sale qb

Per il ketchup:
400 gr di passata di pomodoro
20 gr di zucchero di canna
25 ml di aceto di mele
1 pizzico di sale
1 gr di aglio in polvere
1 pizzico di pepe

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Lessate le patate e nel frattempo preparate il ketchup. In una padella larga versate la passata di pomodoro, lo zucchero, l’aceto di mele, il sale, l’aglio in polvere e un pizzico di pepe (e peperoncino se vi piace il piccante), mescolate e lasciate cuocere a fuoco lento stando attenti che non bruci e non attacchi, finché il pomodoro si sarà ritirato assumendo la tipica densità del ketchup.

Proseguite con l’impasto delle piadine che dovrà riposare almeno mezz’ora.
In una ciotola versate la farina, aggiungete sale, olio, bicarbonato e gradualmente acqua tiepida. Iniziate a impastare prima con un cucchiaio di legno, poi con le mani. Dovete raggiungere una consistenza elastica e un impasto liscio ed omogeneo. Fatelo riposare in frigo avvolto nella pellicola trasparente o in un canovaccio.

Procedete con le crocchette. Riducete in purea i ceci con l’olio evo, aggiungete le patate lesse schiacciate, versate le spezie e amalgamate bene. Il composto risulta molto morbido. Modellate delicatamente delle crocchette che andrete a cuocere in forno preriscaldato a 180° per circa 15 minuti. Per farle dorare in maniera omogenea su entrambi i lati potete spennellarle con dell’olio di semi e capovolgerle a metà cottura.

Tagliate le verdure a julienne conditele con olio, sale e pangrattato, infornate insieme alle crocchette.

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Quando crocchette e verdure saranno pronte è ora di stendere e cuocere le piadine! Dividete l’impasto in quattro palline, stendetele aiutandovi con un mattarello e un po’ di farina sul piano di lavoro. Fate scaldare una piastra piatta antiaderente e adagiatevi sopra la piadina cuocendola da entrambi i lati finché non si scurisce la superficie.

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Ed ora assemblate il vostro wrap: piadina, verdure, crocchette e abbondante ketchup, arrotolate e addentate, gnam!

La cucina naturale

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Avendo trascorso quasi interamente l’estate sulla riviera Romagnola non potevamo non parlarvi de La Cucina Naturale, tappa obbligatoria per vegetariani, vegani (e perché no, anche onnivori) che abitano o soggiornano per una vacanza a Cattolica o nelle sue vicinanze.

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La Cucina Naturale è una gastronomia totalmente biologica, i prodotti impiegati sono freschi, di qualità e del territorio. È situata in via Garibaldi 121, dalla vetrata che sporge sulla strada potrete sbirciare il bancone e la cucina a vista. Oltre la sala interna è presente anche un giardino, ombreggiato da tende bianche e contornato da piante, che d’estate diventa una vera oasi.

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L’orario di apertura è dalle 7:30 del mattino alle 14:30. Fino alle 11:00 è possibile fermarsi per una colazione vegana scegliendo tra il vostro latte vegetale preferito – riso, soia, mandorle, avena – caffè biologico, tè o tisane, le diverse brioche preparate senza burro né uova (ma chiedete gli ingredienti se siete vegani perché alcune sono farcite con il miele), tra le crostate alla crema di nocciola, alla confettura di frutta o le trecce alla crema di riso. È tutto buonissimo e c’è l’imbarazzo della scelta, consigliatissimo anche il tiramisù con panna di riso.

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Dopo la colazione viene servito il pranzo: potrete ordinare le pietanze consultando la lavagna appesa e sempre aggiornata o direttamente scegliendo tra quelle esposte in vetrina.
Vegono preparati sempre zuppe, burger di diversi gusti (alcuni vegetariani, quindi anche qui vegani, chiedete!), falafel e crocchette che si sposano con le ottime salse proposte, polpette di seitan al sugo di pomodoro, zucchine ripiene di seitan, lasagne o parmigiana, cotolette di seitan al forno o sformati di verdura.

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Inoltre è presente una vasta quantità di contorni, come patate al forno, taccole al pomodoro, melanzane saltate, fiori di zucca impanati e cotti al forno, verdure grigliate, al vapore o al gratin, bietole e spinaci saltati, asparagi e insalata, a seconda della stagione.

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Ogni giorno vengono proposti primi piatti differenti, io e Vale ci siamo mangiate dei tagliolini al tartufo che erano la fine del mondo! Essendo tornate più volte abbiamo assaggiato praticamente tutto, piatti gustosi, saporiti, ma anche sani ed etici, la chef Modita è in grado di trasformare le ricette della tradizione onnivora in capolavori vegani, anche i palati più esigenti ne usciranno soddisfatti.

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E se non foste ancora sazi, dopo tutte queste prelibatezze, gustatevi il gelato “fresco”, preparato ogni giorno con latte di mandorla in diversi gusti, tra i nostri preferiti pistacchio e zuppa inglese.

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Prodotti acquistabili in negozio

Bottega Beach

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Se siete a Cattolica trovare una piadina o una pizza che non contengano strutto è un’impresa quasi titanica. Le soluzioni sono: o ve le cucinate a casa da soli (ma in vacanza magari vi va anche di rilassarvi) oppure ci rinunciate proprio e optate per ciotolone di insalata e piattoni di verdure di stagione. In realtà esiste un’alternativa! Casualmente ho visto su internet delle foto che mi hanno molto incuriosita, pizze completamente vegan, con mozzarella di riso e tutti ingredienti al 100% vegetali sfornate ogni giorno da Bottega Beach a Pesaro, sul lungomare Nazario Sauro (ai bagni 28 per essere ancora più precisi).

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Non ci abbiamo pensato due volte e così ci siamo recate a Pesaro (da Cattolica ci vogliono circa 20 minuti) per provare la cucina di Bottega Beach. Il locale nasce quest’anno dopo il successo di Bottega Bio, è un chiosco prettamente estivo che sorge sulla spiaggia, così tra una nuotata e partite a biliardino ci si può rinfrescare con succhi biologici, centrifughe di frutta fresca, granite, ma anche fare colazione con cornetto e cappuccino, pranzare, bersi una birra con tanto di stuzzichini per l’aperitivo o fermarsi, come noi, con più calma, quando il sole sta per tramontare, per cenare in tranquillità.

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A pranzo non vi è un menù fisso, ma proposte di primi e secondi piatti che variano ogni giorno, mentre ciò che è possibile ordinare sempre è un’ampia scelta di piadine e pizze farcite con diversi condimenti, tra cui mozzarella, stracchino o gorgonzola di riso, wurstel vegetali, affettato di seitan e di mopur, ma anche insalate componibili come più preferite, taglieri di affettati e formaggi vegetali, bruschette e cruditè di verdure accompagnate da salse.

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Abbiamo assaggiato il tagliere misto di affettati vegan e formaggi vegetali, servito con piadina all’olio e una pizza quattro stagioni condita con wurstel vegetali, olive taggiasche, carciofini e funghi. Tutto gustosissimo e porzioni abbondanti. Gli ingredienti sono freschi, genuini, biologici e il più possibile a km 0. Anche bibite, birre, vini e superalcolici sono vegan e biologici. Il personale è gentile e cordiale e ci è stato raccontato e spiegato la scelta di aprire un locale vegan in uno stabilimento balneare (tra l’altro il primo in Italia).

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Per dessert abbiamo scelto una cheesecake ai frutti di bosco che… sembrava una vera cheesecake! La consistenza era identica, il gusto molto simile, con i vantaggi di essere più leggera e digeribile e soprattutto cruelty free.

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Periodicamente vengono organizzate cene a tema, con menù tipici regionali rivisitati in chiave vegan, showcooking e mini corsi di cucina.

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Che dire, idea originale, che consigliamo sicuramente di provare.

Pasticciata di Seitan

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Da piccola mia madre preparava spesso la pasticciata, tipico secondo romagnolo, ovvero un arrosto cotto in un sugo di pomodoro e insaporito con chiodi di garofano. Tornando in patria ho voluto cimentarmi nella stessa ricetta, ma ovviamente in versione vegana. Così mi son presa un po’ di tempo per preparare in casa il seitan che ho poi cotto seguendo – sommariamente – la ricetta della mamma. Il risultato è stato eccellente e alla fine anche molto semplice.

Ingredienti (4 porzioni):

Per il seitan:
1 kg di farina manitoba
600 ml di acqua

Per il brodo:
2 l di acqua
3 carote
1 cipolla rossa
1 costa di sedano
2 spicchi d’aglio
salsa di soia
rosmarino
noce moscata qb
sale grosso qb
pepe qb

Per il sugo:
1 barattolo di pomodori pelati
1/2 bicchiere di vino rosso
olio extra vergine d’oliva
4/5 chiodi di garofano

Il seitan è il glutine della farina, ovvero la parte proteica che rimane dopo un processo che prevede il lavaggio dell’impasto e lo scioglimento degli amidi che sono idrosolubili.
Preparate l’impasto versando in una ciotola la farina manitoba e aggiungendo a poco a poco l’acqua. Iniziate ad amalgamare i due ingredienti, unite tutta l’acqua e impastate fino ad ottenere una palla liscia e compatta. Fatela riposare nella stessa ciotola coperta di acqua tiepida mentre vi occupate del brodo.

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Secondo me un buon brodo, per non essere insipido, deve essere molto ristretto e preparato su una base di soffritto. Se vi va di seguire questo consiglio tritate mezza cipolla, una carota e la costa di sedano e fate soffriggere insieme agli spicchi d’aglio e due giri d’olio evo. Aggiungete le spezie che preferite, io ho messo una manciata di rosmarino, pepe e una grattata di noce moscata. Coprite il tutto con 2 l di acqua e unite la verdura rimanente tagliata a pezzettoni. Portate a bollore e regolate la sapidità con salsa di soia e sale.

Per lavorare il seitan munitevi di una bacinella che possa raccogliere acqua (se non la sprecate ma la riciclate è molto meglio!) e iniziate letteralmente a lavarlo sotto il getto del rubinetto. Fate dei movimenti simili a quelli per strizzare una spugna, cercando di non strappare o rompere l’impasto, ma di amalgamarlo e compattarlo man mano che l’amido si scioglie. Saprete che è pronto quando l’acqua scorrerà limpida.

Date al seitan una forma omogenea, chiudetelo in un canovaccio pulito e gettatelo nel brodo bollente. Dopo 20 minuti toglietelo dal canovaccio e lasciatelo cuocere ancora un’ora nel brodo.

Versate due cucchiai di olio evo in una casseruola larga e dai bordi alti almeno 10 cm, aggiungete il seitan e fatelo rosolare su tutti i lati. Bagnate con mezzo bicchiere di vino e lasciate evaporare. A parte frullate insieme i pomodori pelati e le verdure utilizzate per il brodo, unite la salsa così ottenuta al seitan. L’ingrediente segreto sono assolutamente i chiodi di garofano, non esagerate però! 4 o 5 chiodini potranno bastare. Lasciate cuocere a fuoco lento per circa 15 minuti, poi tagliate il seitan a fette e cuocete ancora una decina di minuti.

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Se lasciate riposare l’arrosto di seitan nel sugo (ad esempio se lo preparate la mattina e lo gustate la sera) sarà ancora più buono e saporito. Servite tre o quattro fettine a testa, accompagnate da tanto pomodoro e un pizzico di pepe. Dato che nel mio giardino abbonda, e anche perché si sposa molto bene il sapore, ho guarnito con un ciuffetto di finocchio selvatico.

Chiamami Cavallo, vegan food truck

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Curiosando tra le pagine Facebook scopro Chiamami Cavallo, vegan food. E’ il primo food truck in Italia a fare cibo di strada al 100% vegan e si sposta in genere tra Rimini, Riccione e Cattolica. Dopo qualche occhiata alle foto e alle recensioni positive, ci rechiamo nel luogo dove è prevista la sosta, per testare qualcuna delle sue proposte.

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L’ideatore di questo recente autonegozio (nasce nell’autunno del 2014) è Nicola, che ha cambiato alimentazione e stile di vita, decidendo di mettersi alla prova e gettarsi a capofitto in quest’avventura. Gentilissimo e cordiale ci accoglie con degli assaggini e ci racconta un po’ i suoi prodotti.

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Si può scegliere tra burger di legumi, cotoletta di seitan, cassoni ripieni di muscolo di grano (autoprodotto, morbido e speziato, buonissimo!) e cipolla, panzerotti (alla pizzaiola e alla boscaiola, per esempio), girelle farcite con verdure, falafel, involtini primavera, piadine, pizza e focaccia al taglio (anche senza glutine), chips di cipolle, biscotti e dolci (tra cui il rotolo realizzato con farina di canapa e crema alla nocciola).

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E’ vero che i prodotti sono quelli tipici di un cibo consumato velocemente, ma Nicola investe molta attenzione ai dettagli nutrizionali e sceglie materie prime che fanno bene alla salute, come il sale rosa dell’Himalaya, la farina semi-integrale di tipo 2 e lievito madre. Particolare attenzione anche alle bibite, che sono quelle biologiche della Galvanina e ampia scelta di birre.

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Essendo tornate più volte abbiamo assaggiato praticamente tutto, per me si contendono il primo posto in classifica il cassone ripieno e il panino Shakty (burger di ceci e patate, peperoni e cipolla stufati, maionese, salsa di pomodori secchi e salsa piccante), seguono involtini e falafel, ma devo ammettere che tutto è gustosissimo e goloso.

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Se vi siete incuriositi e siete in zona, seguitelo su Facebook per rimanere aggiornati riguardo ai suoi spostamenti, addentando uno dei suoi panini non sentirete affatto la nostalgia dei corrispondenti onnivori!

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Io, Nicola (a destra) e Fabris (un amico del food truck!)